#goveganbutslowly
Da ormai qualche anno sentiamo sempre si più parlare di dieta vegan e anche ristoranti e ricette si sono adeguati per stare al passo con questa nuova forma di alimentazione. Essa prevede che non si consumi nessun derivato animale, quindi anche latticini e uova sono esclusi dalla dieta.
Dobbiamo però chiederci se tutto ciò può influenzare in qualche modo il nostro corpo e quindi anche la salute dei nostri denti.
In chi segue una dieta vegan da almeno un anno e mezzo alcuni cambiamenti nell’ecosistema orale avvengono e quindi chiunque voglia perseguire la strada del vegan deve conoscere alcune semplici ma importanti informazioni.
- Il pH della saliva di un vegan è di un punto inferiore (quindi più acido) rispetto a quello di chi segue una dieta varia. Ciò comporta un ambiente orale più acido e una differenza permanente nella composizione della saliva.
- Probabilmente per l’ambiente più acido e per la composizione della saliva, dopo qualche tempo di osservanza della dieta vegan, sui denti possono comparire alcune macchie bianche (dette white spots) che consistono in una leggera demineralizzazione dello smalto dei denti.
- Le white spots sono macchie visibili sui denti, ma possono insorgere anche demineralizzazioni (soprattutto nel loro stadio inziale) che non sono visibili ad occhio nudo ma solo se illuminate da appropriata traslucenza.
Questi problemi dentali non sono di per sé gravi se conosciuti ed identificati, ma sicuramente vanno intercettati in tempo e va compiuto un intervento di prevenzione che eviti l’indebolimento dei denti e l’eventuale insorgenza di carie future.
Ci sono dei modi facili e assolutamente funzionanti per prevenire e mettere i propri denti in sicurezza, questi metodi sono stati scientificamente studiati e testati con studi approfonditi.
Due importanti studi scientifici sono stati condotti in materia di dieta vegan e di implicazioni orali dalla Dr.ssa Francesca Zotti. Le informazioni che avete appena letto scaturiscono da studi durati circa sette anni con osservazioni di numerosi pazienti.
I RIMEDI E LA PREVENZIONE
Le conclusioni di questi studi hanno portato ad identificare la presenza di demineralizzazioni concentrate su particolari denti e anche su particolari porzioni dei denti stessi. I più colpiti dalle macchie di demineralizzazione dello smalto sono i denti molari superiori ed il gruppo degli incisivi superiori.
Esiste però un metodo semplicissimo ed efficace per prevenire queste demineralizzazioni che consiste in applicazioni di fluoro costanti e giornaliere. È stato scientificamente dimostrato che anche le demineralizzazioni visibili si sono ridotte.
I metodi per applicare il fluoro sono differenti. Ne esistono sia professionali sia domiciliari.
FLUOROPROFILASSI PROFESSIONALE:
Il Fluoro è veicolato sui denti in un tempo inferiore tramite una macchina speciale ad emissione di ultrasuoni. Ciò permette la penetrazione degli ioni del Fluoro in profondità nello smalto e nel rinforzo di tutti i denti.
FLUOROPROFILASSI DOMICILIARE:
Prevede l’applicazione di Fluoro in gel quotidiana, di solito nelle ore notturne, quando si dorme. Ciò permette al Fluoro in formulazione gel di rimanere a contatto con i denti per un lungo periodo di tempo e di penetrare nelle microparti di smalto danneggiato rinforzandolo, oltre che di rinforzare lo smalto di tutti i denti. È ideale se affiancata ad una profilassi professionale, in questo modo i risultati diventano molto maggiori e sicuramente molto più efficaci.
Se vuoi conoscere la letteratura scientifica clicca il link:
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/25047263